martedì 17 giugno 2008

Cosi allora, così ora...

"Ogni mattina, il signor rappresentante del popolo si reca alla sede del Parlamento; se non vi entra, almeno si porta fino all'anticamera dove è esposto l'elenco dei presenti. Ivi, pieno di zelo per il servizio della nazione, iscrive il suo nome e, per questi continui debilitanti sforzi, riceve in compenso un ben guadagnato indennizzo.
Dopo quattro anni, o nelle settimane critiche in cui si fa sempre più vicino lo scioglimento della Camera, una spinta irresistibile invade questi signori. Come la larva non può far altro che trasformarsi in maggiolino, così questi bruchi parlamentari lasciano la grande serra comune ed, alati, svolazzano fuori, verso il carro popolo. Di nuovo parlano agli elettori, raccontano dell'enorme lavoro compiuto e della perfida ostinazione del altri; ma la massa ignorante, talvolta invece di applaudire li copre di parole grossolane, getta loro in faccia grida di odio. Se l'ingratitudine del popolo raggiunge un certo grado, c'è un solo rimedio: bisogna rimettere a nuovo lo splendore del partito, migliorare il programma; la commissione, rinnovata, ritorna in vita e l'imbroglio ricomincia. Data la granitica stupidità della nostra umanità, non c'è da meravigliarsi dell'esito. Guidato dalla sua stampa e abbagliato dal nuovo adescante programma, l'armento "proletario" e quello "borghese" ritornano alla stalla comune ed eleggono i loro vecchi ingannatori.
Con ciò, l'uomo del popolo, il candidato dei ceti produttivi si trasforma un'altra volta nel bruco parlamentare e di nuovo si nutre delle foglie dell'albero statale per mutarsi, dopo altri quattro anni, nella variopinta farfalla.

(tratto dal “MEIN KAMPF” di Adolf Hitler)

Molti storceranno il naso vedendo l'immagine e sapendo che il testo è farina del sacco di Adolf Hitler (qualcuno afferma che il sacco fosse di Rudolf Hess). Ma se avete avuto la pazienza di leggere non potrete non essere d'accordo almeno sul fatto che allora come oggi una certa classe politica non orientata al benessere delle persone che dovrebbero rappresentare c'è stata, c'è e sempre ci sarà. Qualsiasi sia la latitudine (dove avvengono i (mis)fatti) , la razza, il credo religioso, il periodo storico.  Il Ciacci aveva già riflettuto su alcuni aspetti correlati al Mein Kampf in questo post. E aveva anche sottolineato che, spesso, si condanna a priori (in questo caso un testo) semplicemente perché ci è sempre stato detto che era giusto così. Senza documentarsi direttamente e, cito testualmente,  "...come è possibile giudicare se siamo completamente all'oscuro e ci fidiamo di chi legge per noi?". Già, come è possibile?