mercoledì 30 luglio 2008

Forse anche in questa storia c'è lo zampino degli Americani... ;^)

Balcani d'America  - Sul dopoguerra le ombre delle responsabilità della Cia - Da Sarajevo a Guantanamo.

Protestano nella capitale della Federazione croato-musulmana, contro le espulsioni e per la cittadinanza, i familiari degli ex mujaheddin che, grazie agli Usa e all'Arabia saudita, combatterono contro i serbi e i croati nella guerra interetnica del 1992-1995

Tommaso Di Francesco - Inviato a Sarajevo

Se parliamo di facciate, Sarajevo sta faticosamente uscendo dalla guerra. Le case del centro storico sono quasi tutte ridipinte e restaurate, le due Torri della capitale della Federazione croato-bosniaca, ridotte un colabrodo e annerite dalle cannonate e dagli incendi dellaa guerra, svettano ora rilucenti di vetrate nuovissime che riflettono in lontananza le sempre disastrate case della periferia. Ma altre ombre e i fantasmi della guerra restano ben presenti e duri a morire. Non parliamo dei risultati delle recenti elezioni, vinte, si dice, dai "moderati", in realtà sull'orlo del precipizio visto che la parte musulmana chiede la fine della Repubblica serba di Bosnia uscita da Dayton, quella serba è pronta per ritorsione all'indipendenza e l'Hdz, storico rappresentante dei croati, è in frantumi surclassato dai "socialdemocratici croati" che in realtà hanno avuto i voti dei musulmani. Un bel caos istituzionale. Sul quale si affacciano nuovi movimenti come i giovani musulmani, serbi e croati di "Tutto completo" che prima del voto hanno sfilato con la loro "rivoluzione colorata" contro la corruzione imbrattando di vernice il portone della presidenza bosniaca "falsamente tripartita". Insieme ai ritrovamenti dell'ultim'ora di nuove fosse comuni, emergono anche pericolose iniziative che riaprono davvero le non rimarginate ferite di guerra. Parliamo della protesta degli ex mujaheddin e dei loro familiari per evitare l'espulsione.

 Il ruolo di Izetbegovic

  Nel 1992-1993 entrarono in Bosnia Erzegovina circa tremila combattenti islamici - altre fonti parlano di seimila - per soccorrere l'esercito della Bosnia musulmana del presidente Alja Izetbegovic, grazie al ruolo di intermediazione dell'Arabia saudita che divenne lo sponsor ufficiale di queste partenze, dall'Algeria al Libano, dall'Afghanistan al Pakistan, ma soprattutto grazie al permesso dell'Amministrazione Usa guidata allora da Bill Clinton che autorizzò la Cia a garantire gli "arrivi". I circa tremila mujaheddin così, ipergarantiti dai paesi musulmani e dagli Stati uniti, ricevettero passaporto bosniaco, combatterono e insieme commisero stragi efferate a danno dei civili dell'altra parte - serbi e croati - e terrorizzarono spesso anche la stessa popolazione musulmana di Bosnia abituata a costumi ben diversi da quelli integralisti, tanto da provocare - accadde a Travnik - sollevamenti popolari di chi malsopportava le proibizioni contro le donne. Molti di loro erano veterani dell'Afghanistan e, probabilmente, fra loro in un primo tempo c'era lo stesso Osama bin Laden, ma le autorità di Sarajevo lo hanno più volte smentito. Dopo gli accordi di Dayton, duemila di loro sempre con lasciapassare della Cia lasciarono la Bosnia per tornare a casa o in altri fronti di guerra. Un migliaio decise di restare. Ma dopo l'attentato sventato durante la visita del papa a Sarajevo nell'ottobre 1996 e soprattutto dopo l'11 settembre 2001, i mujaheddin fino a quel momento considerati eroi e beniamini della guerra contro i serbi, sono diventati colpevoli di quasi tutti i crimini commessi dall'esercito regolare musulmano e dalle milizie alle dipendenze dirette dell'ex presidente Izetbegovic.

Alija Izetbegovic 

"Basta ingiustizie"

Ora da molte, i rappresentanti e i familiari di circa 600 di loro sono in piazza da molte settimane, spesso davanti alla sede del parlamento di Sarajevo dove sostano da un mese le tende dei contadini bosniaci che accusano il governo di favorire le importazioni agricole europee a danno dei contadini locali. Gli ex combattenti mujaheddin si raccolgono nell'organizzazioni di veterani "Ensarije". Protestano contro la richiesta dell'Unione europea che pone come condizione per l'ingresso in Europa della Bosnia la revisione di tutte le cittadinanze concesse al momento della guerra, e soprattutto contro una commissione governativa che ne ha già revocate 150 con espulsione immediata degli interessati e che sta valutando i metodi utilizzati per ottenerle. "Non è vero che abbiamo pagato mille marchi e che abbiamo corrotto qualcuno per averle - sostiene Abu Hamza, portavoce dell'organismo dei veterani - le cittadinanze le abbiamo avute regolarmente dal governo dell'epoca, chiedete a loro. Ora noi ricorreremo alla Corte di Strasburgo dei diritti umani e la nostra causa è difesa negli Stati uniti da un grande studio legale". I legali americani denunciano Abu Hamza non dice tutta la verità, ma l'entrata in scena di avvocati americani è reale. Un gruppo di legali americani ha infatti fatto causa alla Bosnia Erzegovina alla Corte di Strasburgo per la violazione dei diritti di sei algerini consegnati dalle autorità di Sarajevo a Washington e in seguito rinchiusi nel carcere di Guantanamo. I sei, Bensayah Belkacem, Boudella el Haji, Hakmar Boumedienne, Sabir mahfouz Lahmar, Mustafa Ait Idr e Mohammed Nechle, erano arrivati in Bosnia Erzegovina per combattere a fianco dei confratelli musulmani nella guerra interetnica del 1992-1995, grazie alla triangolazione tra Usa-Arabia saudita e Iran che garantì l'arrivo di combattenti e armi - il Washington Post parlò di una nave intera di armi arrivata dai porti Usa alla Croazia formalmente alleata dei musulmani. I sei, come altri 600 mujaheddin, sono rimasti in Bosnia dopo aver sposato donne del posto regolarizzando così la loro cittadinanza, gestendo spesso centri islamici, campi di addestramento e indrottinamento. Secondo l'intelligence americana erano legati alla rete di Al Qaeda e per questo sono stati arrestati in Bosnia alla fine del 2001 dopo l'intercettazione di telefonate dove veniva pianificato un attentato all'ambasciata Usa di Sarajevo. Tutti in seguito vennero rilasciati per mancanza di prove, ma le autorità di Sarajevo li hanno lo stesso consegnati nelle mani dell'intelligence Usa che li ha portati subito a Guantanamo con "trasferimento illegale", "senza prove" e in virtù degli "speciali legami" che intercorrono tra Sarajevo e Washington, accusa da Boston il noto avvocato Wilmer Hale. Le autorità musulmane di Sarajevo ponziopilatescamente ora fanno orecchie da mercante su quei "lasciapassare" del '92-'93: vorrebbe dire mettere in discussione il padre della patria Alja Izetbegovic. Rincarando la dose. In una intervista al quotidiano Nezavisne novine un portavoce del ministero degli interni ha denunciato che nella lista dell'Onu dei terroristi affiliati ad Al Qaeda ci sono almeno tre stranieri con cittadinanza bosniaca: sono tre tunisini, Mahrez ben Mahmud ben Shashi al Amandani, Shafik ben Mohamed al Ajadi e Halil Ben Ahmed, tutti con "residenza a Sarajevo", ma che ora, rassicurava il funzionario, hanno fatto perdere le loro tracce. Se catturati, la loro destinazione è una sola: Guantanamo.

"Stop nepravdi" "Basta ingiustizie", gridano gli striscionbi e i cartelli portati dai bambini che in arabo ripetono "non vogliamo consegnarvi i nostri padri", "vogliamo i nostri diritti" gridano i familiari dei mujaheddin e tante donne con il velo, molte coperte completamente dal niqab nero, che ricordano come molti di loro erano in Bosnia anche prima della guerra interetnica. La motosega di Vozuci Ha fatto molto scalpore la polemica sollevata dal coraggioso settimanale Dani che in un servizio sulla protesta dei veterani, faceva parlare in piena campagna elettorale Alja Redzic, candidato dell'Sda (storico partito musulmano di Izetbegovic) per il cantone di Zenica e Doboj. Redzic ha accusato Dani di avere enfatizzato quel che è accaduto nel 1993 a Vozuci, località bosniaca dove le milizie musulmane regolari e i mujaheddin si macchiarono di stragi contro civili e militari serbi prigionieri. "Io c'ero a Vozuci - ha dichiarato il politico che difende la protesta dei veterani - e dico che sono tutte menzogne, non vi permetto di parlare dei miei fratelli come dei criminali". Nel resoconto Dani conclude chiedendosi come deve essere definito, se non crimine, quello che - confermato da testimoni, anche al Tribunale dell'Aja - è accaduto a Vozuci, dove tra le altre atrocità, i soldati serbi prigionieri venivano appesi con corde alle porte di uno stadio di calcio e squartati con motoseghe davanti agli occhi delle scolaresche locali. Sorprende che pochi s'interroghino sull'ennesimo paradosso balcanico. Prima venivano trasportati "legalmente" dalla Cia a Sarajevo per combattere per gli alleati di turno degli Usa come già in Afghanistan, adesso, sempre con voli della Cia, raggiungono "illegalmente" Guantanamo. Chi è il criminale?.

Fonte: Il Manifesto

Criminali di guerra...

La foto che vedete ritrae  Ratko Mladić. Leggiamo come Wikipedia descrive Mladić: "  Ratko Mladić Božinovići ( Bosnia-Erzegovina), 12 marzo 1943) è un militare serbo.

Nel 1961 entrò alla Scuola Militare di Zemun, dove iniziò la sua lunga carriera militare. Allo scoppio della guerra nel 1991 si trovava di stanza a Priština, in Kosovo e subito fu mandato a Knin come comandante del 9° Corpo dell'Esercito Federale (JNA).

Nel maggio 1992 viene nominato capo dell'esercito serbo-bosniaco della Republika Srpska (VRS, Vojska Republike Srpske) durante la guerra del 1992-95 in Bosnia-Erzegovina.

Nel 1996 Mladić, insieme ad altri leader serbo-bosniaci, fu accusato di crimini di guerra e genocidio dal Tribunale Penale Internazionale per i crimini commessi nell'ex-Jugoslavia dell'Aja, in connessione con l'assedio di Sarajevo in cui morirono 10.000 persone e con il massacro di 8.100 musulmani bosniaci l'11 luglio 1995 durante la Strage di Srebrenica, la peggiore atrocità mai commessa in Europa dalla seconda guerra mondiale. C'è un mandato d'arresto pendente su Mladić a seguito della risoluzione 61 del Tribunale Internazionale, il quale ha concluso che ci sono ragionevoli sospetti per credere che Mladić ha effettivamente commesso i crimini in questione, compreso il genocidio. Il governo statunitense ha anche offerto una taglia di 5 milioni di dollari per la cattura di Mladić e Karadžić.". Questa è la verità per il mondo occidentale. Ora provate a leggere questo documento non prima di aver dato un'occhiata alla versione atlantica (sempre da Wikipedia) della Strage di Srebrenica. E tirate le conclusioni...

domenica 27 luglio 2008

C'è, non c'è o ci sarà?

      

Cui bono?

Radovan Karadžić è stato arrestato dopo 13 anni di latitanza. Perché proprio ora? Difficile dirlo. Probabilmente era ed è funzionale il fatto che un criminale di guerra venga assicurato alla giustizia. Ma chi ne trae profitto? La giustizia degli uomini o gli interessi di qualcuno? Azzardo un ipotesi. Supponiamo che in qualche posto nelle vicinanze della Serbia (l'Albania, ad esempio?) ci sia più petrolio di quanto si sappia ora. Chi mi impedisce di pensare che l'arresto di  Karadžić non serva a convincere il mondo intero che quella zona è ormai "bonificata" (e sotto il controllo della comunità internazionale e cioè USA-UK-Russia-Cina) e che possono partire gli investimenti?  E comunque ci siamo pure noi, gli italiani. Non potevamo non esserci... Siamo da quelle parti dai tempi dell'antica Roma...  Non so. Sarà solo una sensazione ma mi chiedo: è possibile che in tredici anni quest'uomo è riuscito a beffare l'intelligence di parecchi stati andando a vedere le partite della Lazio e dell'Inter e facendo il guaritore in giro per l'Europa? Sarà, ma qualcosa non mi convince... 

domenica 20 luglio 2008

Apocalisse

Apocalisse. Prima era il 2000. Adesso il 2012. Domani chissà.   Negli Stati Uniti la FEMA (l'equivalente della nostra protezione civile ma con poteri molto più ampi) sta predisponendo dei campi di concentramento ( e per campi di concentramento non intendo per forza dei campi dove le persone verrebbero detenute ma solo concentrate). La Norvegia ha costruito il Svalbard Global Seed Vault (pure la Fondazione Gates ha stanziato dei finanziamenti e chissà se c'è sotto qualcosa). La grande fabbrica dei sogni (leggi Hollywood) ci propina da anni film sull'Armageddon. Dappertutto meno che in tv si parla dell'avvicinamento del pianeta Nibiru e delle conseguenze che potrebbero scatenarsi sulla Terra. Progetti ben poco pubblicizzati  vengono finanziati da intere nazioni e l'opinione pubblica (la massa, per intenderci) ne è quasi all'oscuro (mentre dovrebbe essere maggiormente informata visto che queste operazioni vengono realizzate con i soldi dei contribuenti). Oscure profezie vengono riesumate anche se provenienti da fonti tutto fuorché attendibili. Cosa c'è dietro? Perché ora? Disinformazione? Precisa volontà di creare un clima di terrore con quale scopo ultimo? Fermo restando che sono abbastanza d'accordo con la presenza di una sinarchia (anche se non sono d'accordo con la definizione di Wikipedia che la definisce ipotetica: basta aprire gli occhi e vedere che esiste almeno a livello finanziario e, si sa, i soldi muovono pure i governi)  le domande che mi vengono in mente sono:

  • i governi lo sanno e stanno semplicemente insabbiando la cosa per evitare il panico
  • non tutti i governi lo sanno e quindi non fanno nulla perché nulla pensano ci sia da fare
  • solo certi ambiti governativi ne sono al corrente e stanno già da tempo predisponendo le strutture per salvare l'elite e cioè scienziati, tecnici, esperti e tutti coloro che sono necessari per la ricostruzione, per il dopo Armageddon

 

 

Oppure sono tutte bufale. Ma allora perché instillare nel popolo la paura per gli anni che verranno? Qual'è lo scopo? Quello di avere un popolo docile e facilmente manovrabile? O ha ragione un Ike quando dice che chi sta sopra i nostri governanti non è umano e si nutre della nostra paura, della nostra afflizione? Razionalmente propendo per la prima affermazione. Un popolo spaventato accetta di buon grado tutto ciò che può farle tornare almeno una sensazione di sicurezza. Anche se il prezzo da pagare è una limitazione della libertà, ad esempio. In effetti seguendo la logica e sentendo i proclami fatti dai vari capi di governo (guarda il video che segue)

 

qualcosa di vero, un filo conduttore, sembra esserci. O forse no.

Boston Dynamics, Big Dog - Robot quadrupede

Avete mai letto Cronache del Tempo Medio? Non so perché questo video mi ci fa pensare...

giovedì 17 luglio 2008

Universo come ambiente cosmico

La matrice geometrica dell''Universo

martedì 15 luglio 2008

V per Vendetta

 
Cosa vi ricordano o cosa vi fanno pensare questi due videoclip tratti dal film "V per Vendetta"? Da buon Osservatore (Neutrale) non posso non trovare similitudini, in ciò che si vede nei video, con ciò che potrebbe succedere (o è già successo, o succederà) in questa nostra Nazione...

giovedì 10 luglio 2008

Il giorno dell' accesso e la via di fuga.

Chi osserva e non si limita a guardare distrattamente si sarà fatto, nel tempo, uno schema mentale con il quale analizzare anche ciò che non si vede ma si percepisce con gli altri sensi. Vi siete mai chiesti quante persone conoscete che sono nate il vostro stesso giorno? Io sì. Ed in parte ho notato che i destini, seppur con delle varianti, sono simili. Mi spiego meglio e dico subito dove voglio arrivare. Nei tempi antichi l'astrologia contava, era quasi una scienza esatta. Indipendentemente dal segno zodiacale (che potrebbe chiamarsi Bilancia per un popolo e Lupo per un altro) il giorno di nascita, il giorno in cui si accede è il medesimo. Osservando la natura ho da sempre notato che nulla avviene mai per caso. Quindi è ipotizzabile che ci sia un legame tra chi si presenta in questo piano di esistenza lo stesso giorno. L'astrologia si preoccupava di analizzare ma soprattutto di decodificare almeno a livello di base ed  in relazione ad alcuni dati le caratteristiche delle persone che sarebbero "arrivate". Migliaia e migliaia di anni hanno consentito di trovare la relazione tra data di nascita e carattere e anche di delineare scopi e linee di condotta. Un esempio banale potrebbe essere quello che segue. Siete una persona particolarmente collerica. Se lo scopo di questa vita è quello di correggere questo difetto è ben probabile che non vi sarà stato permesso di avere su questa terra  un corpo da lottatore (avete mai notato che le persone particolarmente colleriche sono spesso mingherline e quindi fustrate dal non poter dare libero sfogo alla propria collera?). Ed anche: è statisticamente provato che persone dello stesso segno zodiacale si assomigliano caratterialmente e questo può farci pensare che tutte devono "lavorare" sullo stesso "problema". Ritornando al discorso del collerico è ovvio e logico che in virtù del proprio agire riceverà quanto o più di quanto da in termini di collera. Niente ira, nessuna ritorsione. Se avessimo accesso ad un database con dati raccolti per centinaia di secoli sarebbe possibile trovare una correlazione tra il giorno, l'ora, il minuto in cui si "arriva" e quale, statisticamente parlando, potrebbe essere il nostro percorso di vita. Quindi scienza. Non fede o credenza. Se avete mai provato a cercare e poi a leggere testi approfonditi sulla formulazione di un oroscopo avrete visto che la trigonometria la fa' da padrona e avrete anche visto che le "descrizioni" sui segni non si limitano a poche paginette. In più vengono analizzate le interazioni tra posizione dei pianeti e segni nei quali questi ultimi sono domiciliati. Troppo complicato per non esserci un fondo di verità. Probabilmente il tutto era più complesso ed a noi sono arrivate solo nozioni frammentarie ma, provate ad immaginare, se ci fosse il modo di avere una previsione sui fatti salienti che potrebbero succedervi, su come agire sulla propria personalità per evolversi in positivo, su quando sarà il momento di prendere la "via di fuga" da questo piano dimensionale, non pensate che la vera religione non sarebbe quella che c'è, anzi non ci sarebbe e che questa vita potrebbe  essere solo una straordinaria equazione?

sabato 5 luglio 2008

Se uno è minacciato anche gli altri sono a rischio...

Un topo guardò nella fessura del muro per vedere il contadino e la moglie aprire un pacco. “Quale cibo potrebbe contenere quel pacco?”
Il topo scoprì che nel pacco c’era una trappola per topi e ne fu devastato.
Tornando nell’aia, il topo volle avvisare tutti gli animali: “C’è una trappola per topi nella casa! C’è una trappola per topi nella casa!”
La gallina iniziò a chiocciare e raspare in terra e disse: “Signor Topo, posso capire che questa sia una grave preoccupazione per lei ma non ha conseguenze su di me. Non me ne importa molto.”
Il topo si voltò verso il maiale e gli disse: “C’è una trappola per topi in casa!”. Il maiale simpatizzò ma disse: “Sono molto dispiaciuto, Signor Topo, ma non posso far molto altro che pregare. Può star certo che la terrò presente nelle mie preghiere.”
Il topo si voltò verso la mucca. La mucca disse: “Accidenti, Signor Topo. Sono spiacente per lei, ma è difficile che io riesca ad infilare il mio naso nella trappola. E’ un problema suo.”
Così il topo tornò nella casa, a testa bassa e triste, per fronteggiare la trappola solo soletto.
Quella stessa notte, si sentì un suono nella casa, come il rumore di una trappola che scatta sulla preda.
La moglie del contadino corse a vedere cosa aveva catturato. Nel buio, non vide che era un serpente velenoso la cui coda era rimasta nella trappola. Il serpente morse la donna. Il contadino la portò all’ospedale e quando la riportò a casa aveva la febbre.
Chiunque sa che quando si ha la febbre fa molto bene prendere del brodo di gallina. Così il contadino portò la sua accetta nell’aia per preparare l’ingrediente principale del brodo.
Ma la moglie continuava a star male e così amici e vicini vennero per stare con lei ad ogni ora del giorno e della notte. Per dare loro da mangiare, il contadino uccise il maiale. La moglie del contadino non migliorò ed un giorno morì.
Vennero così tante persone al funerale, che il contadino dovette macellare la mucca per fornire sufficiente carne per tutti i convenuti.

 

Nel caso ci fosse bisogno di una spiegazione potete trovarla nel titolo del post. Non continuate a pensare solo al vostro "orticello". Se andiamo avanti così il culo lo faranno, prima o poi, a tutti...

P.S.: il testo è liberamente reperibile in rete.

giovedì 3 luglio 2008

Alieni dal passato: prove, cronache e oopart

martedì 1 luglio 2008

C'è qualcosa che...

...e fu necessaria l’unione di tutto il mondo capitalista e comunista per distruggere il potere della Germania ...

Billions for the Bankers, Debts for the People - Sheldon Emry

Per introdurre questo video ho ripreso una parte della frase di Sheldon Emry che avevo inserito in questo post. Documentandomi sulla storia delle nazioni coinvolte nella Seconda Guerra Mondiale c'è qualcosa che non mi torna. Ritorno a parlare  della Germania (ma si potrebbe parlare anche di altre nazioni per motivi diversi) solo perché era più avanti. Infatti, con la sconfitta del Terzo Reich, sia l'allora Unione Sovietica quanto gli Stati Uniti (e l'Inghilterra) beneficiarono non poco della tecnologia tedesca (si pensi ad esempio al contributo dato da Wernher von Braun agli americani). I tedeschi primeggiavano in moltissimi settori ed il "gap" tra loro e gli Alleati non era di poco conto. Gli aerei  in particolare danno l'idea di come i nazisti avessero una marcia in più: il caccia Horten Ho 229 Oppure il Me163 Komet

Era tutta farina degli ingegneri tedeschi oppure i nazisti erano entrati in possesso di una tecnologia più avanzata (e che riuscivano ad imitare un po' goffamente ma con discreti risultati)?  Questa domanda se la sono posta in molti ma la risposta, o meglio, le risposte sono molteplici e, spesso, fantasiose o bizzarre. E comunque non c'è una risposta suffragata da prove. Se cercate con Google X-file fascisti o V7 nazisti potete veramente sbizzarirvi con tutte le congetture che, però, potrebbero effettivamente spiegare il balzo tecnologico del Terzo Reich come l'UFO-crash di Roswell potrebbe giustificare il "salto" fatto dagli americani che dal 1947 in poi hanno lasciato "indietro" quasi tutto il resto del mondo occidentale per quanto concerne l'hi-tech. Oppure molto più semplicemente in questo piccolo pianeta sopravvivono elementi, persone, strutture che conservano le conoscenze tecniche di una precedente civiltà? Plausibile e senza scomodare alieni o rettiliani. Tra l'altro, neppure così sconvolgente e, oserei dire, abbastanza logica. Però, chissà perché, vogliono farci credere che questa è la prima civiltà apparsa sulla Terra. E va bene. Se sono contenti così...