mercoledì 17 settembre 2008

Sulla prostituzione

Il mestiere più antico del mondo. Un business. Un mondo a parte. La Sen. Merlin a suo tempo (1958) con la legge che porta il suo nome chiuse le cosiddette case di tolleranza. E le meretrici si spostarono dalle case alle strade. E lo sfruttamento di queste poverette passò dallo stato ai delinquenti. Non entro in merito su quello che si sta legiferando oggi in Italia ma c'è qualcosa che non mi torna. Sanzioni alle puttane, sanzioni ai clienti. Inasprimento delle pene. Ma qualcuno si è mai chiesto perché ci sono le prostitute? Se c'è un'offerta vuol dire che c'è richiesta. Uomini decisamente poco avvenenti possono con pochi euro fare sesso con donne che non potrebbero altrimenti neppure avvicinare, persone con handicap fisici la cui sessualità spesso è negata possono soddisfare i loro desideri erotici . Chi si è occupato e chi si occupa del fenomeno della prostituzione si è mai posto la domanda su certi aspetti "sociali" del meretricio? Vediamo la regolamentazione negli altri paesi (da Wikipedia):

"Legge e prostituzione nel mondo

Nei casi più estremi, secondo alcuni codici legali, in particolare di paesi musulmani, la prostituzione è sanzionata con la "pena di morte"; in altri paesi avviene il fenomeno diametralmente opposto, in quanto le prostitute pagano regolarmente le tasse e sono sindacalizzate, ad esempio nei Paesi Bassi, ed in questi paesi i bordelli possono farsi pubblicità (anche se le prostitute devono avere raggiunto la maggiore età, generalmente 18 anni).

Le leggi variano parecchio in base a quale ruolo si ricopre (prostituto/prostituta, cliente, protettore).

La situazione legale in Germania, in Svizzera (dove la discussione sull'età minima per prostituirsi è al centro di uno scontro vivace tra chi sostiene che la soglia debba essere abbassata a 16 anni e chi sostiene debba essere mantenuta a 18), ed in Nuova Zelanda è simile a quella dell'Olanda.

Nello stato australiano del Nuovo Galles del Sud, qualsiasi persona di età superiore ai 18 anni può offrire prestazioni sessuali in cambio di denaro. In un altro stato australiano, Victoria, una persona che desideri svolgere l'attività di prostituta può richiedere una regolare licenza. Le prostitute che lavorano in una propria attività o in attività altrui devono essere registrate. Le "sex-workers" individuali non necessitano di alcuna registrazione o licenza.

In alcuni paesi, lo statuto legale della prostituzione può variare in base all'attività: in Giappone, per esempio, la prostituzione "vaginale" è contro la legge, mentre il sesso orale a pagamento è legale e colui che lo compie è come se non esercitasse affatto la prostituzione.

In Turchia la prostituzione di strada è legale, così come la prostituzione nei bordelli regolati dal governo. Tutti i bordelli devono avere una licenza così come la devono avere tutte le lavoratrici.

Nel Regno Unito la prostituzione non è formalmente illegale ma diverse attività di contorno ad essa lo sono. Ed infatti in Inghilterra ed in Galles sono illegali:

  • per una prostituta attirare clienti in strada o in un luogo pubblico, mettendo così di fatto fuori legge la prostituzione,
  • per un potenziale cliente richiedere persistentemente, anche se da un veicolo motorizzato,
  • possedere o dirigere un bordello,
  • la prostituzione minorile, per il cliente (dove il minore è definito tale in quanto più giovane di 18 anni)
  • infine è illegale il controllo della prostituzione (lenocinio).

In Inghilterra e Galles il governo sta considerando l'ipotesi di concedere l'apertura di piccoli bordelli, fermo restando il divieto di prostituirsi lungo le strade. Una situazione simile si verifica in Scozia, dove la prostituzione in sé non è illegale bensì le attività associate. Un progetto di legge che istituisse delle zone di tolleranza per la prostituzione era stato promosso nel Parlamento Scozzese, ma non è riuscito a diventare legge.

In soli due Stati degli Stati Uniti è considerato legale comprare e vendere prestazioni sessuali. Bordelli legali sono presenti in diverse contee del Nevada e del Rhode Island, dove la compravendita del sesso non è illegale, ma lo sono la prostituzione per le strade e i bordelli.

In Canada, la prostituzione in sé è legale, ma anche in questo caso la maggior parte delle attività collaterali non lo sono. Non è legale ad esempio vivere esclusivamente di prostituzione senza essere di alcuna utilità alla società (strumento questo per ostacolare il fenomeno del lenocinio) ed è illegale inoltre (per ambo le parti) negoziare in un luogo pubblico, (incluso nei bar). Per mantenere una parvenza di legalità, le agenzie di accompagnamento organizzano un incontro tra l'accompagnatrice (o accompagnatore) ed il cliente. La Corte Suprema Canadese ha stabilito nel 1978 che, per essere condannati per adescamento, l'atto deve essere “pressante e persistente”. Allo stesso modo in Bulgaria la prostituzione in se è legale, ma la maggior parte delle attività collegate (come il lenocinio) sono fuorilegge.

In Svezia è legale vendere sesso, ma è illegale il lenocinio e dal 1999 anche comprare servizi sessuali. La ragione di questa legge è nella protezione delle prostitute, poiché molte di loro sono state forzate a prostituirsi da qualcuno o dalle necessità economiche. La Norvegia ha lo stesso codice della Svezia, a parte il fatto che non è illegale comprare sesso. Chi si prostituisce generalmente è visto dai governi come persona oppressa, mentre i loro clienti sono visti come oppressori. Nel caso di prostituzione minorile, in Olanda essere clienti (a meno che il cliente sia egli stesso minore di 16 anni) o protettori è illegale, ma in tal caso non è illegale prostituirsi. Nella maggior parte dei paesi dove la prostituzione è criminalizzata, chi si prostituisce viene arrestato e perseguitato più dei clienti.

In Brasile e Costa Rica, la prostituzione in proprio è legale, ma guadagnare dalla prostituzione altrui è illegale.

La prostituzione è legale per i cittadini in Danimarca, ma è illegale trarne profitto. In questo paese la prostituzione non è regolata come nei Paesi Bassi, bensì il governo cerca attraverso interventi sociali di portare le persone fuori da essa indirizzandole verso altri mestieri, e cerca di ridurre al contempo l'introito delle attività criminali e altri effetti collaterali negativi derivanti dalla prostituzione.

In Thailandia la prostituzione è illegale così come stabilito dal "Prevention and Suppression Act, B.E. 2539" del 1996.

Nel 1949, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la “Convenzione per la soppressione del traffico di persone e lo sfruttamento della prostituzione altrui”, affermando che la prostituzione forzata è incompatibile con la dignità umana, richiedendo a tutte le parti coinvolte di punire i protettori e i proprietari dei bordelli e gli operatori e di abolire tutti i trattamenti speciali o la registrazione delle prostitute. La convenzione fu ratificata da 89 paesi ma la Germania, i Paesi Bassi e gli Stati Uniti non parteciparono."

Il nuovo Decreto Legge  lascia perplesso sia me che tanti altri e per motivi simili ed altri in antitesi. Comunque, per dirla in soldoni, fermo restando che condanno fortemente lo sfruttamento della prostituzione, l'impossibilità di esercitare il "mestiere" in strada avrà come risultato quello di favorirla, non necessariamente alla luce del sole, negli appartamenti. Il "problema" non sparirà ma verrà solo occultato. Così i minori non rimarranno turbati dalle prostitute che si vedono nei viali (come se in televisione certe donne dello spettacolo fossero più vestite...), i mariti insoddisfatti dalle proprie mogli potranno sfogare le loro "turpi voglie" tra quattro mura ma non avranno più la scusante del "me la sono trovata per strada...", le persone delle categorie prima citate potranno fare pellegrinaggio alla casa del piacere senza il biasimo di nessuno ed il rimedio sarà comunque peggiore del male visto che nel palazzo potremo pure  ritrovarci il "pappone".