venerdì 17 ottobre 2008

Tule Lake (California), Minidoka (Idaho), Manzanar (California), Topaz (Utah), ecc.

Japanese-American camp, war emergency evacuation, [Tule Lake Relocation Center, Newell, Calif.]

Sempre a proposito di campi di concentramento la foto che vedete ritrae delle ragazze di origine giapponese ma americane internate nel Tule Lake Relocation Center in California. Wikipedia riporta quanto segue:

L'internamento dei giapponesi americani (1942)

A seguito dell'attacco giapponese a Pearl Harbor, Franklin Delano Roosevelt autorizzò (Executive Order 9066) nel febbraio 1942 l'internamento in campi dedicati degli individui di origine giapponese residenti nella zona militare del Pacifico, indipendentemente dalla cittadinanza. Se le motivazioni addotte furono quelle di sottrarre la riconoscibile minoranza giapponese all'isteria collettiva seguita all'attacco a sorpresa dell'impero giapponese, lo scopo reale era l'allontanamento di potenziali spie dalla costa occidentale, in cui si stava organizzando il contrattacco. 117.000 persone, due terzi cittadini americani, donne e bambini inclusi, furono deportati nei campi di Tule Lake (California), Minidoka (Idaho), Manzanar (California), Topaz (Utah), Jerome (Arkansas), Heart Mountain (Wyoming), Poston (Arizona), Granada (Colorado) e Rohwer (Arkansas). Finita la guerra i campi furono sgomberati, ma non tutti preferirono tornare alla propria città di provenienza.

Nel 1988 tramite la Public Law 100-383 il governo offrì 20.000$ come risarcimento agli internati. Nell'ottobre 1990 il presidente statunitense George Bush Sr. scrisse loro:

«A monetary sum and words alone cannot restore lost years or erase painful memories; neither can they fully convey our Nation's resolve to rectify injustice and recognize that serious injuscices were done to Japanese Americans during World War II.

In enacting a law calling for restitution and offering a sincere apology, your fellow Americans have, in a very real sense, renewed their traditional commitment to the ideals of freedom, equality and justice. You and your family have our best wishes for the future. Sincerely, »

(George Bush)

In pratica a chi era ancora in vita arrivò la simbolica somma  di 20.000 $. Per chi vuole saperne di più vi consiglio, almeno, la lettura di quest'ottimo articolo del Corriere della Sera.