domenica 24 agosto 2008

Pechino 2008

Beijing_2008 Non c'è blog o sito web che non parli (male) di queste Olimpiadi. Inutile che mi ripeta su tutti i "trucchetti" fatti per dare alla Cina un immagine diversa da quella che realmente è. Inutile che mi ripeta nel commentare il giro d'affari dei diritti televisivi (stimati in circa 2500 milioni di euro) e nell'analisi di tutte le altre anomalie (anche di arbitraggio). Il discorso è un altro. La Cina è una superpotenza con un regime che in nome del dio denaro riesce a triturare tutto ciò che gli si presenta davanti. Il governo cinese è riuscito dove gli americani (per ora) hanno fallito e cioè nel controllo e nella disumanizzazione  del popolo. Il comunismo dovrebbe essere una  dottrina politica, economica e sociale che propugna un sistema Beijing_2008 basato sulla proprietà e sulla gestione comune dei beni e dei mezzi di produzione ma, se così fosse, tutti i cinesi dovrebbero avere la possibilità di accedere a un capitale immenso o, almeno, percepirne i benefit. E invece no. In Cina si vedono le differenze sociali. Non è più la Repubblica Popolare dove si vedevano migliaia di persone spostarsi in bicicletta. Non è più la nazione che andava a fare shopping ad Honk Kong. Adesso è il contrario e il "Porto Profumato" non invecchia perché i cinesi ci vanno a lavorare e ci vanno per avere il polso di come si muove l'occidente economico. Comunismo? "Ma mi facciano il piacere..." avrebbe detto Totò.