sabato 12 aprile 2008

Super Partes

In questi ultimi post ho voluto riportare alla vostra attenzione, sempre che ce ne fosse bisogno, alcuni personaggi che hanno fatto la storia dell'Italia e del mondo. Fare la storia nel senso che hanno cambiato, a volte solo in minima parte, quello che sarebbe stato non tanto il loro futuro ma quello di chi sarebbe a loro sopravvissuto. Montanelli per gli insegnamenti che ha lasciato e per la sua integrità (come controprova di quanto si dice e cioé che fosse un fascista; un liberal sì, un fascista no). Pinelli perché è un martire del suo tempo. Almirante perché se uno è della destra italiana soltanto a lui dovrebbe rifarsi e non alle mezzecalzette di oggidì. Berlinguer perché era uno che ci credeva (e non come la sinistra dei ravanelli di oggi - come i ravanelli, rossi di fuori e bianchi dentro). Mussolini perché, se avete ascoltato (più che guardato) il video capirete, era un dittatore che a modo suo amava gli italiani e gli italiani più che amarlo hanno solo sfruttato ciò che il suo regime poteva dare. Che Guevara perché è la dimostrazione che i miti non muoiono mai e che anche la sinistra a lasciato morire i suoi figli. E queste visioni e questi accostamenti apparentemente sconclusionati sono possibili e concepibili solo se si cerca di stare al di sopra di ideologie e politica. Cercando di vedere l'uomo ed il suo procedere, il suo pensiero. E basta. Se ci si riesce ecco che nasce l'uomo nuovo, l'uomo che coglie solo il lato buono di questa umanità ancora adolescente, l'uomo che sta sopra le parti. Super Partes, appunto...