sabato 5 aprile 2008

Depressione


Depression, inserito originariamente da Myles Smith.

Ritengo le due canzoni dei post precedenti di una bellezza struggente. Il volerle postare è semplicemente legato a ciò che vedo intorno a me. Anche se sono un osservatore neutrale è difficile rimanere insensibili. Una delle prime regole della vita è il cercare il più possibile di estraniarsi dagli altrui affanni. Bastano i propri. Quando il peso della vita diventa insostenibile ecco che si pensa a trovare la scorciatoia così bene descritta dal Guccini. La canzone del compianto Graziani invece è una bellissima istantanea di uno scorcio di vita che può diventare canzone o poesia e può esser vera o nascere da qualche cassetto della memoria aperto dall'ispirazione dell'uomo. La ballata degli annegati è una verità nascosta ma insita in tutti noi. Che abbiamo visto
i nostri cari andarsene. Che abbiamo visto morire amici e sconosciuti. E che abbiamo detto a noi stessi, a volte, "meglio a loro che a noi", a volte, "non doveva toccare a loro, ma a me, che almeno ho vissuto". Anche gli osservatori neutrali sono persone comuni, piangono anche se oramai anestetizzati dalle brutture del mondo. Ed il loro è un pianto sordo. Vivono e muoiono. Sanno che la felicità è merce rara, che tutti gli attimi devono essere vissuti come se fossero gli ultimi. Sanno che quello che conta è ridere su tutto. Anche sulla morte. Anche per tener su il morale degli altri. Anche per non decidersi mai a voler ballare la ballata degli annegati...