domenica 27 gennaio 2008

Memoria e dintorni...

Se si prova a parlare, specialmente oggi, dell'altra faccia della medaglia sulla questione ebraica si è automaticamente tacciati di antisemitismo. Se si parla della striscia di Gaza e del comportamento fascistoide dell'esercito israeliano si corre il rischio di essere bollati come antisemiti. Se si parla dei ricchi banchieri americani di origine ebrea e del loro supporto al governo nazista prima e chissà a quale "progetto" oggi, si presta il fianco ad accuse di vario genere. Quello che non si ricorda è che i ricchi ebrei non fecero neppure un giorno di campo di concentramento. Da intoccabili presero il volo prima che la mannaia nazista potesse abbattersi su di loro. Rimase la gente comune. Fu quella a patire, soffrire, morire. Gli altri lucravano tramite le banche e le società sul lavoro dei loro "fratelli" rinchiusi nei campi di lavoro o di sterminio. Se ne stavano comodi e a migliaia di chilometri di distanza. Condizionavano a tal punto il governo americano da evitare che gli stabilimenti di loro proprietà venissero bombardati e che la loro manodopera non venisse meno (perché se l'intelligence statunitense sapeva dei campi non c'è mai stato un tentativo di liberazione, un bombardamento che facesse da diversivo per poter permettere ai più coraggiosi di tentare la fuga? Perché?) Diciamocela tutta. Gli ebrei non sono stati mai simpatici. Per due millenni poi, grazie ai cattolici, sono stati, erroneamente, accusati di deicidio. Loro sono andati avanti fregandosene delle etichette, delle persecuzioni. Sono la dimostrazione (almeno la loro elite) che sono un popolo eletto capace di dominare il mondo. E questa non è la classica variante della teoria del complotto. E' sotto gli occhi di tutti di chi sono le banche. Israele non ha imparato nulla dalla sofferenza del proprio popolo? Cambia solo chi soffre. Ora sono loro a infliggere dolore, prima lo subivano. E non dobbiamo dimenticarlo, certo. Non dimentichiamo cosa fanno ora loro. Hanno mille giustificazioni e allo stesso tempo non ne hanno nessuna.





Cosa si può aggiungere. Penso nulla. Penso, però, che dovremo conservare i ricordi, la memoria. Di tutto il male che serpeggiava e che serpeggia ancora nel mondo. E cercare di non commettere gli stessi sbagli. Speranza vana.

Israel Girl