mercoledì 2 gennaio 2008

Antiamericanismo

Questo post non vuole essere un dietrofront. Vuol essere esclusivamente una precisazione. No, non mi ha chiamato la Digos. Io, come tante altre persone che conosco, non sono antiamericano. Non posso avercela con l'agricoltore del Minnesota o del Kansas. O con gli addetti del terziario USA o con gli operai del comparto chimico. Mi da semplicemente fastidio che pochi (non necessariamente americani) possano controllare il destino del mondo. Che alcune di queste persone siano di nazionalità americana (cioé statunitense) non significa che tutti gli americani abbiano mire imperialiste. Però esistono. Una multinazionale degli Stati Uniti ha un peso, oltre che commerciale, anche politico. Se chi comanda ha un "debito" chiamamolo "morale" con gli sponsor che hanno fatto si che arrivasse al vertice questi chiederanno qualcosa in cambio (in termini di politica estera - trattati economici). Io, quindi, non sono sospettoso o contrario a tutto ciò che è a stelle e strisce. Sono diffidente e in opposizione a chi a stelle e strisce o con una bandiera bianca-blu-rossa o rossa con quattro stelle piccole ed una grande o la croce di S. Giorgio (e quindi chi sta sotto l'Union Jack) voglia cambiare il mio mondo senza dirmelo. Tutto qui. Nessuna dietrologia. Se i sovietici avessero avuto un'altra cultura e un'altra politica il russo sarebbe la seconda lingua mondiale. Dopo la Cina. Il colosso cinese già influisce nel mondo a livello economico. Ora come ora sono tre i poli: quello angloamericano, quello russo (in continua crescita nonostante tutto) e quello cinese. Se le cose continueranno così diventerò (diciamo che già lo sono) diffidente per tutto ciò che mi verrà propinato anche da russi e cinesi. In soldoni: con chiunque voglia "cambiare" il mondo come se la storia del pianeta terra fosse per loro alla stessa stregua di una partita a Monopoli.