sabato 13 settembre 2008

Tempo fa' pubblicai questo post. Ho cercato di fare di meglio con questa serie di foto. Sono foto di sconosciute trovate tramite il search di Slide. Alcune sono ritratti, altre fanno vedere qualcosa di più. L'importante è mostrarsi. Esibirsi...


venerdì 12 settembre 2008

Complottismo si, complottismo no.

Il mondo è bello perché è vario. Su Internet potete trovare di tutto e di più. Ma veniamo al titolo di questo post. Come saprete ci sono teorie complottiste e teorie  che negano il complotto. I complottisti si affannano a dire al mondo che c'è un oscuro disegno dietro tutto ciò che succede e gli altri a negare fermamente che possa esserci qualcosa dietro. Il problema reale, a mio modesto avviso, è un altro. Per determinati avvenimenti salta agli occhi il fatto che le informazioni sono state censurate mentre per altri no.  Quindi pensare che tutti gli avvenimenti siano predeterminati da un unico ipotetico, ma non per questo improbabile, governo  occulto (cioè una sinarchia) può essere azzardato ma pensare che alcuni episodi non siano collegati lo è altrettanto.  È uno spasso leggere ciò che scrivono sia gli uni che gli altri. Entrambi gli schieramenti hanno tra le loro fila esperti in tutti i campi (dall'astronautica all'ingegneria edile, per citarne alcuni) che si confrontano nel mirror climbing. Negano l'innegabile o accettano l'inaccettabile. Un esempio: quando si parla di telefonate dall'aereo dirottato (UA-93) ci si dimentica sempre che in certe condizioni è possibile mentre in altre no (ed è solo un fatto tecnico, in pratica il passaggio troppo rapido da una cella all'altra in roaming impedirebbe le comunicazioni - leggi la spiegazione). Definire complottista un sito perché afferma un qualcosa che è verificabile e reale mi sembra voler fare il bastian contrario. D'altro canto voler per forza considerare che tutte le scie di condensazione che vediamo nei nostri cieli siano scie chimiche mi sembra esagerato. Forse qualcuna di queste potrà pur essere una chemtrail ma mi piacerebbe non solo vedere le foto ma anche le analisi chimiche.  Concludo con una piccola considerazione. Tra complottisti e sostenitori dell'esatto contrario non ci sarà qualcuno che vuol fare disinformazione? Perché ci riescono benissimo. Ed il povero internauta che visita queste pagine che opinione si fa? O meglio, riesce a farsi un'opinione? Penso di no. Forse sì. Magari un po' confusa. Mi sa che c'è qualcosa di losco dietro. Oh no! Dopo questa affermazione verrò anch'io annoverato tra le fila dei blog complottisti!  Nego tutto! Non c'è assolutamente nulla di censurato o distorto nelle informazioni che ci arrivano... ;^)

Sette anni...

Torri Gemelle,  NYC - Clicca per ingrandire l'immagine

Sono passati sette anni dagli attentati dell'undici settembre e piano piano escono fuori tutta una serie di informazioni che prima erano state celate o distorte. Wikipedia (al momento in cui scrivo) cita ben poco di quelle che definisce teorie complottistiche  all'interno della voce principale. In una voce secondaria "11 settembre 2001: dispute e controversie sui resoconti ufficiali"  mette sempre l'accento che il tutto rientra nella teoria del complotto e riportando dati (a favore del fatto che siano solo teorie e non qualcosa di vero) che andrebbero verificati. Comunque... È indubbio che gli attentati di quel settembre hanno cambiato il mondo ed è sotto gli occhi di tutti il fatto che abbiano leggittimato gli Americani a intraprendere la loro guerra al terrorismo (sempre e soltanto in stati dove, chissà perché, c'è petrolio o altri beni particolari e non entro in merito ma ricordiamoci che in Afghanistan sembrerebbe che nessuna bomba americana abbia colpito un campo coltivato ad oppio...). Come ho già scritto in altri post gli americani erano patriottici e dopo l'undici settembre sono diventati mooolto patriottici, erano controllati e ora sono parecchio controllati (per la loro sicurezza, ovviamente). Mi sembra ovvio che pagare il prezzo di una minor libertà in cambio di una maggior sicurezza sia il minimo. Chiunque abbia architettato gli attentati ha fatto il gioco degli statunitensi... Anche stavolta...

martedì 9 settembre 2008

Le Forze (Armate) dell'Impero...

domenica 7 settembre 2008

Il Triangolo delle Bermude


Il Triangolo delle Bermude.  Avrò avuto poco più di dieci anni quando mi regalarono il primo libro sul "Triangolo". In quegli anni al cinema proiettavano film come "Incontri ravvicinati del terzo tipo" e "Guerre Stellari". C'era una specie di febbre collettiva. Potei partecipare ad un convegno tenuto dall'Aeronautica Militare e nonostante la mia giovane età potei fare alcune domande ad uno dei relatori. Costui, militare di carriera, rimase spiazzato dalle mie citazioni e dai quesiti che gli ponevo (avevo appena letto un libro sull'argomento) fatti, poi, da un così giovane interlocutore. Le sue risposte furono vaghe. Ovviamente. Negli anni ho continuato a documentarmi e risposte non ne ho trovate. Le risposte ufficiali dicono che il Triangolo è un'area come un'altra. Quelle ufficiose invece dicono che qualcosa c'è ma non è spiegabile e quindi non può esistere. Le persone che negli anni si sono dedicate alla catalogazione e allo  studio del fenomeno non possono fare altro che riportare le testimonianze e i silenzi legati ai casi che nel tempo, mi risulta, continuano a verificarsi (da leggere la lunga lista di aerei e navi reperibile sul sito www.bermuda-triangle.org). Superfluo  sottolineare che oggi come oggi  la sparizione di un vascello o di  un aeromobile  nel Triangolo Maledetto non fa più notizia. E i poveracci che ne sono vittime sono destinati all'oblio. Lo stesso oblio che piano piano sta inghiottendo anche quella porzione di oceano nota anche come  "il Triangolo del Diavolo"...

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sabato 6 settembre 2008

Perché potrebbe scoppiare la guerra con l'Iran

Vagando su Internet ho trovato documenti del 2006 che ben descrivevano il quadro che a distanza di due anni si sarebbe delineato su Iran, Stati Uniti, Occidente e Medio Oriente. Chi scriveva  non fece altro che aprire gli occhi e cercare di trovare i vari legami politici ma soprattutto economici che avrebbero spinto gli americani (e con loro l'Occidente) ad intraprendere una politica di un certo tipo verso l'Iran. Nessuna preveggenza. L'immagine che  (in alto) potrebbe essere stata fatta da qualche "vero" americano o messa in giro dall'Intelligence americana. Iniziamo a far metabolizzare il concetto, in pratica. In queste analisi si evidenziava il fatto che se Teheran producesse per il fabbisogno interno energia con il nucleare non dovrebbe essere utilizzata quella vendibile all'estero e cioè il petrolio. Un'analisi interessante è anche quella che paragona Iran e Germania degli anni '30 del secolo scorso. In soldoni: entrambe le nazioni (la Germania allora, l'Iran oggi) sono fuori dal controllo dell'Impero. Ci si può fare soldi ma non si possono considerare stati vassalli. Teheran è una città di undici milioni di abitanti (quindici con l'area metropolitana) che è fuori dalle logiche di mercato come le intendiamo noi. Possiede tecnologia. E (per ora e sottolineo per ora) non è sotto il controllo dei grandi del mondo. Anzi. Sfrutta il fatto che Italia e Cina hanno fatto da loro  fior fiore di investimenti e che in istituti bancari di mezzo mondo hanno una liquidità che se ritirata metterebbe in crisi intere nazioni. Quindi... In un'ottica internazionale questo scenario non è ammissibile. La guerra scoppierà (anche se mi auguro di no) e ci verrà fatta passare come giusta. Una curiosità: i nuovi missili iraniani, gli Shahab 3, hanno una portata di 2000 km. Se provate tramite Treksee a calcolare la distanza dal confine più occidentale dell'Iran con Otranto (ad esempio) scoprirete che siamo fuori portata (2200 km) ma Gerusalemme non lo è (dalla capitale iraniana a quella israeliana c'è una distanza di circa 1500 km, decine più decine meno meno...). Concludendo: usate di più la vostra testa, guardate meno televisione, cercate di accedere a fonti alternative e osservate con attenzione...

Distanza Teheran - Gerusalemme in linea d'aria

Iran - Venti di guerra

"Persistendo nel procedimento per dotarsi di capacita' nucleare sul piano militare, l'Iran si sta prendendo un grosso rischio [...] Un giorno, una mattina, potremmo scoprire che Israele ha colpito, qualunque ne sia il governo. La questione non e' se ciò sarebbe legittimo, se sarebbe una mossa intelligente. Che cosa faremo a quel punto? Sarebbe una catastrofe, e noi la dobbiamo evitare."

Nicolas Sarkozy - Damasco, 4 settembre 2008

Nota dell'Osservatore Neutrale: Pakistan sì, Iran no?

''Non credo sia necessario attaccare l'Iran, credo che il problema possa essere risolto non militarmente ma politicamente ed economicamente"

Shimon Peres - Cernobbio (Co), 5 settembre 2008

 Nota dell'Osservatore Neutrale: e se lo dice lui...

 

 

"...sarebbe una opzione possibile: non esiterei ad usare la nostra forza militare per proteggere la nostra nazione ed i suoi interessi..."

    Barack Obama rispondendo su cosa farebbe se l'Iran si dotasse dell'atomica - Washington, 5 settembre 2008

Nota dell'Osservatore Neutrale: cominciamo bene...