lunedì 29 dicembre 2008

Neutralità

Bandiera della Svizzera

Gli eventi che mi hanno coinvolto personalmente mi hanno impedito, da un po’, di essere più presente in questo blog (così come in altri personali o nei quali partecipo). Ma non era di questo che volevo parlarvi. Volevo scrivere due righe sul fatto che non riesco ad esser più neutrale (ecco il perché della bandiera svizzera). Tutti gli eventi a livello locale, regionale, nazionale, sovranazionale, planetario nei quali sono, siamo coinvolti sembrano essere orientati soltanto in un senso e solo chi non vuole pensarci per non star male  non riesce a vedere (sempre che riesca a vedere). Esser coscienti di essere un numero, una matricola, una user-id con un pin e secur-code  e sapere che basta un click per essere spazzati via non da certo fiducia nell’avvenire. La mia neutralità (che è poi il motivo che mi ha spinto ad aprire questo blog) sta venendo meno. Forse saranno gli anni, forse le delusioni, forse altri fattori mi spingono a vedere solo il lato peggiore della gente e delle istituzioni (un po’ come il protagonista di There will be blood – uscito in Italia con il titolo de Il petroliere). In effetti in questo blog ho spesso rimarcato il lato negativo di ciò che ci circonda e solo in certi casi ho parlato di cose positive. Forse perché le cose negative sono sempre presenti in  maggior numero intorno a noi, forse perché è il caso di parlare delle cose che vanno male per contribuire in modo seppur minimo a risvegliare le menti obnubilate, ottenebrate da chi ha interesse sia così. Far parte di una grandissima, seppur minima, minoranza rumorosa tacitata dagli stessi mezzi usati dai potenti da che mondo è mondo (e cioè riducendo le persone alla quasi sopravvivenza – impedendogli, quindi, di pensare ad altro che non sia l’arrivare a fine mese) non mi far star meglio perché penso alla minoranza che conta (e che ha paura che anche il popolo pensi, rifletta, aspiri ad una vita migliore) ed alla maggioranza che non fa altro che nascere, vivere (si fa per dire), morire solo cercando di soddisfare i propri desideri imposti a tavolino da altri che lucrano sulla massa beota propinandogli quello che desiderano (e che hanno deciso, appunto, che desiderassero pilotando la loro vita come fossero burattini). Come si fa a continuare ad essere osservatori neutrali? Forse per tutto ciò che riguarda il passato cercando di esserlo anche quando tutto potrebbe farci credere che sia andata in un certo modo. Soffermarsi, scavare in profondità, non fermarsi alle apparenze, andando oltre i luoghi comuni, ai sentito dire. Forse, in questi casi, si può fare, posso ancora essere un osservatore neutrale ma è difficile esserlo. Mi sforzerò. Non perché lo debba a qualcuno, principalmente per me stesso, perché possa dire, alla fine dei miei giorni, “almeno io ho capito e voi siete vissuti nell’illusione e nella finzione che altri hanno creato per voi”. Per dare un contributo, dicevo, modestissimo e senza alcuna pretesa di volere a tutti costi insegnare qualcosa a qualcuno. Io osservo e riferisco, sottolineo e mi interrogo, perché a questo mondo non esistono solo gli Ipod e le PlayStation, l’Iphone ed i tablet-pc, i SUV e BMW&Mercedes, le bratz e i vincenti. Esiste un mondo che non è tutto questo. Dedico a quel mondo le mie riflessioni e perdonatemi se non dovessi riuscire nell’intento che mi sono proposto. Se  un mio post vi fa pensare, vi fa andare oltre la mera accettazione del titolo di un giornale vorrà dire che non ho sprecato il mio tempo. Cordialmente Vostro

Osservatore Neutrale